Quando si parla di schermature solari esterne in genere si fa riferimento a degli elementi molto particolari,che di norma non vengono utilizzati nelle normali abitazioni (se non in alcuni casi), ma che assumono un ruolo fondamentale specie per le nuove architetture vetrate, ovvero quelle in cui tutto l’involucro, o gran parte di esso, si trasforma in una “scatola trasparente”, per la quale viene meno l’impiego dei consueti elementi costruttivi e dunque anche di quelli oscuranti ed è quanto mai necessario ricorrere ad escamotage di tipo diverso da quelli più tradizionali, che consentano di schermare in qualche modo queste superfici, proprio per riuscire ad avere all’interno un buon confort ambientale evitando un eccessivo surriscaldamento, ma anche fastidiosi fenomeni d’abbagliamento.
L’utilizzo di schermature esterne si rivela essere effettivamente la miglior soluzione al fine di contenere l’innalzamento della temperatura negli ambienti interni durante la stagione estiva poiché consente di bloccare la radiazione solare prima ancora che questa colpisca gli elementi di esterni del nostro involucro edilizio surriscaldandoli. In effetti quando la radiazione solare colpisce il nostro involucro questa causa effetti differenti a seconda del tipo di componenti che lo contraddistinguono: qualora infatti si tratti di elementi opachi non vi sono particolari problemi poiché le pareti, in maniera differente in base al loro spessore, al tipo di tecnologia utilizzata per realizzarli e dunque alla loro massa termica specifica, trasmettono il calore all’interno degli ambienti abitati con ritardo sufficiente affinchè questo nel frattempo venga dissipato grazie alla ventilazione naturale; nel caso in cui invece si abbia a che fare con elementi di tipo trasparente si innescherà il cosiddetto effetto serra che aumenterà immediatamente ed in maniera consistente i carichi termici all’interno del nostro edificio. Quando si parla di edifici completamente vetrati poi, anche i fenomeni eccessiva illuminazione possono provocare disagi di non poco conto, specie a latitudini come quelle caratteristiche del nostro paese e dunque le schermature solari si rivelano essere indispensabili anche per evitare i cosiddetti fenomeni di abbagliamento, che altrimenti in determinati periodi dell’anno e specialmente in alcune ore della giornata obbligherebbero a stare in casa o in ufficio con gli occhiali da sole!
La scelta del sistema di schermatura solare più adatto ed idoneo al nostro edificio non è assolutamente cosa semplice, ma prevede un attenta e accurata progettazioneche tenga conto dell’orientamento, dell’estensione e della forma dell’edificio nel suo complesso e delle singole superfici da schermare, delle specifiche condizioni climatiche del luogo e del contesto circostante, compreso lo studio del percorso del sole nelle varie stagioni e nelle diverse ore di una giornata, in modo tale da poter trovare per ciascuna esposizione il compromesso che ottimizzi guadagni solari e perdite nel miglior modo possibile.
I sistemi di schermatura solare esterni dunque sono oramai divenuti indispensabili e proprio per questo motivo con il tempo sono riusciti a trasformarsi a vario titolo in veri e propri elementi compositivi caratteristici dell’architettura moderna; questi ovviamente possono essere di vario tipo e principalmente si dividono in due grandi classi quella dei sistemi fissi e quella dei sistemi mobili, inoltre poi ciascuna di queste due categorie comprende al suo interno altre due sottocategorie a seconda che i sistemi in questione si compongano di elementi verticali piuttosto che orizzontali.
In realtà anche elementi strutturali ed architettonici che normalmente troviamo in qualunque tipo di edificio e che hanno una funzione primaria diversa da quella di schermare le superfici d’involucro dal sole, come ad esempio i balconi, i pergolati o gli sporti di gronde delle coperture, possono comunque essere considerati schermature esterne fisse, certo è che esistono specifici elementi pensati unicamente a questo scopo.
Mentre i sistemi di schermatura fissi sono elementi rigidi, quelli mobili risultano essere maggiormente performanti proprio perché hanno un comportamento flessibile e dinamico, che permette di adattarsi, in misura variabile a seconda del tipo, alle condizioni climatiche esterne ed alle necessità del momento (in base all’orario o alla stagione); generalmente poi si preferiscono sistemi costituiti da strutture discontinue (ovvero da più lamelle o pale) piuttosto che da elementi monolitici, in quanto queste permettono la ventilazione estiva e lasciano in qualche misura filtrare la luce. Ovviamente è importantissimo progettare in modo corretto l’inclinazione di ogni singolo elemento, la sua direzione di posa, le dimensioni che lo caratterizzano, la distanza reciproca tra i singoli elementi e di tutto il sistema dalla parete dell’involucro. Per quanto invece riguarda la posa degli elementi schermanti in via del tutto generale si può dire che gli elementi orizzontali sono più indicati per l’ombreggiamento delle superfici esposte a sud (ed inoltre offrono il vantaggio di proteggere anche dalle intemperie), specie a latitudini come le nostre dove in estate la radiazione solare (che risulta essere fortemente angolata) viene bloccata, mentre in inverno essendo il sole piuttosto basso all’orizzonte vi è comunque la possibilità di sfruttarne la presenza. Gli elementi verticali invece sono più efficaci per schermare pareti esposte ad ovest o ad est e ciò perchè questo tipo di elementi blocca principalmente la radiazione solare molto inclinata, che però in estate si ha solo nelle prime e ultime ore del giorno, appunto sui fronti est ed ovest di un qualunque edificio. Ovviamente per massimizzare il risultato è sempre possibile decidere di impiegare contemporaneamente sistemi di schermatura orizzontali e verticali.
Anche per quanto concerne i materiali con cui possono essere realizzati i vari elementi schermanti esterni non c’è che l’imbarazzo della scelta: ve ne sono in calcestruzzo, in legno, in materiale metallico di diverso tipo (alluminio, rame, zinco, acciaio, generalmente inox oppure anche zincato o verniciato), in materie plastiche come il PVC, ma anche più tradizionali come il cotto o la muratura e persino di tipo più tecnologico, come ad esempio accade per quei frangisole costituiti da veri e propri pannelli fotovoltaici. Lo stesso dicasi per la dimensione e la forma dei singoli elementi che compongono ciascuna schermatura che possono essere le più disparate ed andranno scelte non solo con un occhio di riguardo all’estetica, ma anche seguendo criteri di tipo più tecnico che ne ottimizzino la funzione e più pratico, ad esempio facendo in modo che siano facilmente mantenibili, in grado di sostenere l’azione del vento e che in determinate circostanze non risultino troppo rumorosi (come quando vengono esposti a pioggia battente). Per ciascuna tipologia di schermature esistenti è possibile poi trovare sul mercato una vastissima gamma di soluzioni precostituite diverse, ciò non toglie che sia possibile farsi realizzare anche degli elementi su misura, in base alle proprie esigenze specifiche, sia dimensionali che materiche e tipologiche.
Di certo tra i sistemi di schermatura solare esterna i più conosciuti e, se così si può dire, tradizionali sono rappresentati dai cosiddetti frangisole, altrimenti detti brise soleil: essenzialmente si tratta di elementi composti da lamelle, realizzate con i materiali più disparati, la cui posa può essere sia orizzontale che verticale rispetto alla parete dell’edificio e dove l’inclinazione di ogni singola lamella può essere regolabile (automaticamente o manualmente) oppure no. Si tratta di elementi che nei casi in cui sono presenti determinano in maniera univoca e preponderante l’aspetto di un edificio, caratterizzandolo in maniera univoca, per cui fungono anche da importantissimi elementi architettonici con valenza espressiva e decorativa. L’ultima frontiera nel campo della produzione di brise-soleil è sicuramente quella che riguarda la realizzazione di elementi con integrato un sistema a pannelli fotovoltaici. In effetti se è vero che le schermature solari esterne rappresentano uno dei cardini fondamentali dell’architettura bioclimatica, in quanto consentono di limitare l’irraggiamento diretto, controllando in maniera semplice e naturale la luminosità e la temperatura internamente agli edifici, si è pensato che fosse possibile anche “andare oltre” sfruttando ulteriormente la loro presenza per trarne un vantaggio diretto, non solo risparmiando sul consumo di energia, ma producendone anche di nuova. Questa è di fatto la motivazione che ha spinto moltissime aziende a produrre frangisole fotovoltaici (tra le più conosciute possiamo citare ad esempio la Metra, la Merlo o la Schuco), che rispetto all’impiego di pannelli fotovoltaici direttamente montati in facciata (a sostituzione dei vetri che fungono da rivestimento) si rivela decisamente più efficace in quanto non solo è possibile predisporre i singoli moduli seguendo un’inclinazione ottimale, ma questi possono perfino ruotare in maniera automatizzata per massimizzare la captazione solare e possono essere preassemblati fuori opera, riducendo di fatto anche i costi di produzione ed installazione.
Molto in voga oggi anche i pannelli scorrevoli esterni che vengono montati parallelamente alle superfici verticali di involucro, in adiacenza alle pareti o anche in posizione più distanziata, come avviene ad esempio qualora vi siano dei balconi continui che ne consentano l’installazione lungo i parapetti, che regolano la luminosità all’interno degli edifici, senza risultare pesanti e riuscendo al contempo a conferire un aspetto dinamico e molto moderno a qualunque architettura, tanto che sovente vengono utilizzati anche nell’ambito residenziale, sia per il nuovo che per interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Una delle ultime innovazioni nel campo dei sistemi passivi di tipo bioclimatico è rappresentata dalle cosiddette “tele metalliche”, inizialmente ideate per scopi principalmente industriali ed utilizzate come barriere, filtri o reti di protezione, con il tempo si sono trasformate in importanti e moderni elementi di schermatura, utilizzati esattamente come i frangisole e realizzati intrecciando in vari modi, in modo tale da risultare più o meno permeabili ai raggi del sole a seconda delle necessità. Possono essere utilizzate solo su alcune porzioni dell’edificio o su tutte le superfici esterne, possono essere realizzate con varie tipologie di metalli dallo zinco, all’alluminio, fino anche al rame o ad altri ancora, da scegliere a seconda del tipo di ambiente in cui ci si trova e dell’effetto estetico che si desidera ottenere, ma possono essere anche tinteggiate con colorazioni più o meno accese. In tutti i casi si tratta di elementi piuttosto resistenti, che necessitano di una minima manutenzione e sono facili da installare; in alcuni casi se montati mediante l’utilizzo di particolari strutture a telaio, anch’esse ovviamente metalliche, possono anche assumere un’importante funzione strutturale come veri e propri controventi.
Un altro tipo di schermatura, sempre esterna ma piuttosto alternativa, è quella cosiddetta “verde”, ovvero basata sull’utilizzo di alberi, piante o rampicanti che in qualche modo con la loro presenza forniscono un ombreggiamento al nostro involucro edilizio, di qualunque tipo esso sia. Le schermature verdi possono essere realizzate secondo due modalità differenti: da un lato infatti è possibile piantare dei veri e propri alberi in posizione strategica e nelle vicinanze del nostro edificio in modo tale che questi durante la stagione estiva proiettino la loro ombra sulla nostra facciata, mentre in inverno, quando l’ingresso e la luce del sole sono ben accetti questi non infastidiscano più di tanto, in quanto oramai hanno perso tutte le foglie (per questo motivo è importante scegliere bene il tipo d’albero che maggiormente fa al caso nostro, ovviamente privilegiando quelli a foglie caduche e di determinate dimensioni!). Il vantaggio di questo tipo di schermatura è che essa è in grado di influire positivamente anche sul microclima del luogo in cui sorge l’edificio in questione e rende il tutto più piacevole, gradevole alla vista ed ecosostenibile, di certo però non sempre questa si rivela una strada praticabile, soprattutto per mancanza di spazio. Un'altra modalità di intervenire sempre sfruttando il “verde” è quella che potremmo definire più diretta, perché immediatamente applicata all’edificio e che prevede l’utilizzo di rampicanti che possono essere fatti crescere o sulla facciata, ovviamente parallelamente ad essa utilizzando degli appositi grigliati metallici, oppure perpendicolarmente alla stessa, servendosi di particolari pergolati. Anche in questo caso i benefici ambientali sono evidenti e la scelta del tipo di rampicante più consono è di fondamentale importanza, anche per la buona riuscita estetica del tutto.
In tutti i casi, indipendentemente dal sistema schermante esterno ritenuto più idoneo al nostro edificio, questo dovrà essere stato accuratamente studiato fin dal prime fasi della progettazione, non solo perché come già sottolineato si tratta di elementi che incidono profondamente sulla composizione architettonica e dunque ne determinano in maniera inequivocabile l’impronta estetica finale, ma anche perché affinchè risultino effettivamente funzionali e siano in grado di evitare nel migliore dei modi fenomeni di surriscaldamento (limitando così l’impiego di sistemi di raffrescamento artificiali e riducendo considerevolmente il consumo energetico) ed eccessiva illuminazione all’interno dei singoli locali bisogna valutare attentamente tutta una serie di complessi fattori interni ed esterni all’edificio.
Immagini: www.modelsystemitalia.it
Sara Raggi