Quando si parla di porte e più nello specifico di porte da interni si può analizzare la questione sotto molteplici punti di vista e con differenti sfaccettaturea seconda che si stia parlando con un animo artistico, piuttosto che con un inguaribile romantico o con una persona assolutamente pratica; così come probabilmente un serramentista porrebbe l’accento su questioni totalmente differenti rispetto a quelle che potrebbe sollevare un architetto d’interni o chiunque altro, classificabile come assolutamente non “addetto ai lavori”. In realtà il concetto stesso di porta nasconde molti più significati di quanto non si possa pensare: le porte sono senza dubbio elementi indispensabili all’interno di qualsivoglia abitazione (persino nei monolocali o negli open space ne ritracciamo la presenza, perché di certo almeno la porta del bagno e quella del disimpegno, che consente di accedervi, saranno pur sempre presenti) e hanno la funzione specifica di collegare e mettere in comunicazione ambienti appartenenti alla medesima unità immobiliare, ma funzionalmente distinti.
Ogni porta poi, facendo parte del corredo architettonico ed in qualche modo anche dell’arredamento della casa, non può non svolgere anche una funzione più prettamente estetica e questo sia che la sua presenza sia volutamente evidenziata ed ostentata, piuttosto che sia resa il più possibile discreta, al limite del visibile: esistono infatti porte massicce ed imponenti, molto ricche ed elaborate o anche piuttosto eccentriche, colorate e di tendenza, così come ve ne sono tantissimi esemplari il cui scopo precipuo è proprio quello di mimetizzarsi con la parete che le ospita fino quasi letteralmente a scomparire (si tratta ei cosiddetti modelli a filo muro, ai quali generalmente viene appunto riservato il medesimo trattamento di finitura delle pareti).
Attorno al tema delle porte esiste effettivamente tutta una “poetica”, questi elementi rappresentano infatti certamente un tramite fisico, il luogo per eccellenza deputato “al passaggio” (nonché ovviamente all’ingresso e all’uscita), ma sono portatori anche di un significato intrinseco più profondo, che si potrebbe definire “psicologico”. Si pensi ad esempio ai quadri surrealisti di Magritte dove al di là delle porte si nascondono mondi o realtà inimmaginabili; oppure ai tanti detti popolari e modi di dire come quello classico che recita “quando si chiude una porta si apre un portone” ed in effetti è proprio così: una porta semiaperta rappresenta una possibilità, lascia spazio all’immaginazione ed ha decisamente un significato differente da una porta chiusa (che chiaramente rappresenta un non velato invito a restare fermi dove si è e a non attraversarla!). Inoltre l’atto stesso di aprire una porta è un gesto simbolico, in un certo senso un atto di coraggio, una precisa volontà d’azione e scoperta, perché davanti ad una porta chiusa noi non sappiamo esattamente cosa ci attenda al di là della soglia. Ogni porta poi è appositamente pensata per garantire privacy e sicurezza ed anche in questo senso ci sono porte che sottolineano la volontà di mettere in comunicazione due ambienti, in modo che dialoghino reciprocamente tra loro ed altre invece che sono chiaramente pensate affinchè vi sia una divisione netta tra una parte e l’altra e dunque mentre le prime sono più leggere ed al limite in parte o in tutto trasparenti, le seconde sono opache e più massicce.
Dunque quando si deve prendere una decisione riguardo alle porte da inserire nei vari ambienti della nostra abitazione bisogna prestare attenzione non solo alla scelta delle textures, dei colori e dei materiali, perché a fare la differenza è anche la tipologia stessa di porta, piuttosto che la forma, le dimensioni e la modalità d’apertura che la caratterizzano: nulla può essere lasciato al caso e tutto va attentamente meditato sia da un punto di vista più prettamente estetico e percettivo che in un ottica più pratica e funzionale.
Innanzitutto è bene dire che normalmente quando si parla di comuni porte interne ad un’abitazione ci si riferisce per lo più ad elementi di dimensioni standard di larghezza pari a 70-80 cm circa e di altezza attorno ai 2,10 m, anche se ovviamente in tal senso la variabilità è piuttosto ampia, soprattutto per quanto riguarda la larghezza che può andare da un minimo di circa 60 cm (per le porte di servizio) fino ad essere ampliata oltre il metro e mezzo (magari servendosi di due o più pannelli); mentre generalmente l’altezza al massimo può essere aumentata, ma difficilmente ridotta, a meno che non si abbiano dei particolari vincoli, come accade ad esempio in alcuni sottotetti o quando si decide di posizionare un apertura al di sotto di un soppalco.
Le porte appaiono indubbiamente come elementi piuttosto semplici, tanto è vero che spesso la loro importanza viene sottovalutata e difficilmente ci si pensa più di tanto, sia quando ci si accinge ad entrare in una nuova casa che quando si tratta di rimettere mano alla propria abitazione “storica”, o quanto meno non si tratta dei primi elementi presi in considerazione: generalmente anche in fase di progettazione ex novo o di ristrutturazione totale le indicazioni fornite dalla clientela sono vaghe, se non del tutto assenti, limitandosi magari ad indicare uno stile, un colore o un essenza di preferenza, ed è rarissimo invece che a monte di questa scelta vi sia una ricerca ed uno studio, a meno ovviamente di non affidare tutto l’arredamento della propria abitazione ad un progettista d’interni che curi fin nei minimi dettagli la perfetta riuscita dell’insieme. Da un punto di vista più prettamente pratico e strutturale ogni porta che si rispetti si compone di diversi elementi, tutti assolutamente indispensabili per garantirne una corretta funzionalità e l’apertura desiderata, alcuni però risultano più visibili di altri, senza i quali comunque il tutto non funzionerebbe! Ovviamente l’attenzione della clientela solitamente si concentra sull’anta, che di certo è la componente visivamente più rilevante ed anche quella a cui appunto si dà più rilievo da un punto di vista estetico, ma bisogna anche considerare che le modalità d’apertura di una porta sono davvero tantissime e bisogna trovare quella che maggiormente si adatti alle nostre esigenze di spazio e contemporaneamente soddisfi il nostro occhio. Anche il tipo di materiale scelto, il colore, la lavorazione e la finitura risultano ovviamente fattori decisivi.
Come in tutte le cose che riguardano l’arredamento d’interni ed il design però, anche i dettagli contano, anzi sovente sono proprio quelli che possono fare la differenzatra un elemento perfettamente riuscito ed uno assolutamente anonimo ed insignificante, o addirittura fuori luogo; questo ovviamente vale anche per le porte, motivo per cui non ci si può fermare a definire nel dettaglio unicamente l’aspetto dell’anta, ma bisogna valutare anche tutti i particolari che assieme al pannello concorrono a definire una porta! Dovrà avere dunque un ruolo importantissimo anche il telaio, sia che questo sia il classico telaio a vista realizzato in legno, piuttosto che venga sostituito da un binario metallico che funga da guida per un pannello scorrevole, o ancora che questo proprio non si veda in quanto nascosto all’interno della parete; qualora poi si parli di porte a battente o a libro non bisogna scordarsi che anche le cerniere e i cardini possono risultare a vista e, benché piuttosto piccoli, possono incidere sulla visione complessiva d’insieme. Altri elementi importantissimi ed imprescindibili per una qualunque porta sono poi la maniglia, nonché ovviamente la serratura, a sua volta corredata da una chiave oppure da un meccanismo a scatto che ne consentono la chiusura in sicurezza. Per ognuno di questi particolari di dettaglio dovremo capire qual è l’aspetto che maggiormente si addice alle nostre esigenze, stabilirne le dimensioni e la “visibilità” che desideriamo abbiano, nonché attribuirgli un ruolo ed uno stile, optando per il materiale, la finitura e la colorazione che di volta in volta ci sembrano essere più appropriati: l’importante è che l’insieme risulti armonico ed equilibrato, nonché in linea con l’ambiente in cui andrà inserito!
Immagini: www.garofoli.com
Sara Raggi