La porta più semplice, quella più comune, che solitamente è possibile incontrare all’interno di qualunque abitazione e che in genere viene prediletta da tutti (specie dalle imprese costruttrici) in fase di nuova realizzazione di un edificio o di sostituzione degli infissi esistenti, sempre a patto che ovviamente non vi siano particolari problematiche di spazio o ben precise richieste d’altro tipo da parte della committenza, è indubbiamente quella a battente, non tanto o non solo per motivi estetici e pratici, bensì anche perché si tratta del modello più economico di porta esistente sul mercato. D’altro canto quando si parla di porte tutti nel proprio immaginario si figurano la classica porta interna, realizzata in legno e con un anta a battente dotata di maniglia; anche se si chiede ad un bambino di disegnare una porta di certo la rappresenterà in questo modo! Ovviamente parlare di prezzi è limitativo perché vi sono porte interne a battente davvero costosissime, proprio perché realizzate con materiali e rifiniture di pregio, ma molte ditte propongono all’interno della stessa collezione la possibilità di scegliere diverse tipologie d’apertura e dunque è sempre riferendoci al medesimo prodotto, ma realizzato in varianti diverse, che si può affermare che a parità di dimensioni, materiale, finitura e modello, una porta a battente costa meno delle altre, proprio perché caratterizzata da un meccanismo d’apertura più semplice ed elementare. Dopotutto un tempo le porte erano esclusivamente a battente, non ne esistevano d’altro tipo, si poteva al massimo decidere in base alle dimensioni dell’apertura se optare per un anta singola o per due ante, ma non vi erano altre possibilità. Oggi invece molto frequentemente si scelgono porte di tipo diverso, soprattutto scorrevoli (a scomparsa o a vista): in alcuni casi è solo una questione estetica, ma sovente si tratta di scelte dettate da esigenze pratiche. Una porta a battente deve potersi aprire agevolmente senza trovare ostacoli sul suo percorso e al contempo consentendo un agevole passaggio; purtroppo, proprio a causa delle dimensioni sempre più limitate che caratterizzano le abitazioni moderne, sono all’ordine del giorno i casi in cui è davvero impossibile garantire l’apertura di una porta a battente, specialmente nei locali di servizio come i bagni, i corridoi o i disimpegni, ma sovente anche nelle stanze da letto o in soggiorno, dove per consentire una maggior arredabilità degli spazi, potendo, si preferisce optare per soluzioni a scomparsa o comunque più compatte. Detto ciò è pur vero che anche le porte a battente moderne si sono evolute per poter garantire all’utente finale un minimo di flessibilità, cosa che un tempo era davvero impensabile; ad esempio alcuni modelli sono reversibili, ovvero volendo è possibile invertire il senso d’apertura dell’anta rispetto a quello inizialmente stabilito, qualora ci si accorga solo dopo aver completato i lavori di costruzione o ristrutturazione che sarebbe stato meglio fare il contrario o per qualunque motivo si decida ad un certo punto di cambiare la disposizione interna dei locali, o solo dei mobili che compongono l’arredamento e per cui di conseguenza mutino anche le esigenze di accesso. Inoltre anche l’impiego di telai telescopici è indice di estrema flessibilità poiché permette di adattarsi a pareti di spessore variabili.
Bisogna considerare infine che comunque, a meno che non si stia parlando di locali pubblici (come edifici per uffici, ristoranti, banche, scuole, ospedali, ecc…) o esercizi commerciali, per i quali è possibile trovare differenti tipologie di porte d’ingresso in base al tipo di utenza ed alla sua affluenza, le porte di primo ingresso delle abitazioni private sono sempre a battente, siano esse blindate o no (sebbene oggi qualcuno abbia provato a proporre anche sistemi più complessi e sofisticati che prevedono un’apertura meccanica scorrevole ed integrata con la muratura, ma si tratta di prodotti di nicchia, il cui uso è, e resterà almeno per un po’ di tempo, decisamente limitato a pochissimi casi), per cui tutti in casa (anche se si tratta di un monolocale!) ne possediamo di certo almeno una.
Iniziamo con il dire che ogni porta interna a battente che si rispetti è costituita da diversi elementi: innanzitutto ovviamente l’anta, che a seconda dei casi può essere singola oppure doppia e che rappresenta non solo la parte visivamente preponderante, ma è anche a tutti gli effetti ciò che fisicamente divide gli spazi e consente il passaggio dall’uno all’altro. Essa però dovrà essere accompagnata dalla presenza di un telaio fisso (agganciato alla muratura e costituito da due montanti laterali ed un traverso superiore); un controtelaio o falso telaio che dir si voglia; dei coprifili che seguono il profilo dell’apertura e che servono a mascherare la presenza e l’unione tra muratura, telaio e controtelaio, ovvero a rendere esteticamente piacevole il tutto; da delle cerniere che possono essere a vista oppure no, ma in ogni caso restano effettivamente gli elementi che consentono l’apertura di un’anta a battente e permettono la regolazione della stessa sia in altezza, che in larghezza ed in profondità, da delle guarnizioni ed infine da una maniglia che ci consenta fisicamente di aprire la porta e che in genere è corredata da una serratura che permette di chiudere a chiave (o comunque in modo sicuro grazie alla presenza di un nottolino di chiusura) rendendo inaccessibile un locale.
Comunque dire che, all’interno della propria abitazione, si desidera montare delle porte a battente è estremamente riduttivo innanzitutto perché, se è pur vero che generalmente nelle case di nuova e recente realizzazione tutte le porte interne hanno la medesima dimensione (per lo più pari a 210 cm in altezza e 80 cm in larghezza, che diventano di solito 90 per la porta di primo ingresso) nelle abitazioni più datate questo in molti casi non è assolutamente valido e dunque una porta a battente può avere le dimensioni più disparate sia in altezza che in larghezza e può essere realizzata su misura. Un tempo poi le porte interne erano sovente dotate anche di sopraluce, cosa che ormai è del tutto desueta, ma che si tende a conservare specie delle abitazioni con soffitti piuttosto alti; ciò non toglie che anche nelle abitazioni più moderne è possibile trovare porte di dimensioni inferiori alla media, specie se servono per accedere a locali di servizio, come sottoscala e ripostigli. Inoltre le porte a battente possono essere larghe anche 2 metri e più, soprattutto se si desidera realizzare delle aperture più scenografiche o si ha in mente un effetto particolare, cosa che avviene frequentemente nei loft o negli ambienti d’ampio respiro; ma “anomalie dimensionali” di diverso genere si possono riscontare anche nei locali mansardati, dove invece spesso è impossibile rispettare le l’altezze standard e la parte superiore delle ante può venir sagomata ad hoc seguendo il profilo della copertura (per cui risulterà più bassa da un lato e più alta dall’altro, risultando sostanzialmente di forma trapezioidale).
A prescindere dalle dimensioni sono molti altri i fattori che entrano in gioco: innanzitutto è fondamentale la scelta del materiale con cui viene realizzata la struttura dell’anta ma anche la sua finitura: l’utilizzo di materie differenti, ma anche più semplicemente di colorazioni, essenze, texture e decorazioni, determina in maniera inequivocabile la resa finale. Oggi d’altro canto si può davvero scegliere tra una vastissima gamma di possibilità: vetro, legno, ma anche rivestimenti più particolari e d’effetto come il tessuto, la carta, la pelle, il metallo, la pietra o l’inserimento di richiami preziosi, o ancora l’impiego di maniglie di un certo tipo piuttosto che di un altro sono tutte cose che influiscono in modo rilevante sull’estetica. D’altro canto una porta a battente può incarnare qualunque stile: ci sono elementi di questo tipo prettamente moderni, caratterizzati da linee essenziali e pulite ed altri dall’aria decisamente più classica, più o meno decorati e lavorati a seconda dei casi, ma sono molti anche gli esemplari in stile country, vintage o etnico, senza considerare tutte le porte più stravaganti e di design o quelle artistiche prodotte su commissione. Non bisogna poi dimenticare che in molti casi sono porte a battente anche quelle a raso muro, dove anta e parete formano un tutt’uno risultando perfettamente complanari: in questi casi però non si vedranno né cerniere né coprifili e l’effetto visivo complessivo sarà ben diverso da quello di una porta di tipo standard. In poche parole le combinazioni possibili sono davvero infinite e a volte sono proprio i dettagli a fare la differenza; per cui quando ci si accinge ad acquistare una nuova porta decidere quale sia la modalità d’apertura che maggiormente fa al caso nostro è solo il primo passo, a cui dovranno seguire tutta una serie di altre scelte, tutte da vagliare con estrema cure, alla ricerca di quel prodotto che rispecchi in tutto e per tutto le nostre aspettative.
Immagini: www.trep-trepiu.com
Sara Raggi