Nell’immaginario comune la più classica delle porte interne è indubbiamente quella a battente; oggi però sempre più di frequente questa tipologia di porta viene sostituita con altre, vuoi per motivi dettati esclusivamente da preferenze di tipo estetico o vuoi perché in molti casi è necessario ricorrere ad elementi capaci di limitare l’ingombro d’apertura dell’anta, fatto sta che sul mercato le proposte di diverso tipo sono davvero tantissime per cui non sarà un problema trovare la porta che, anche dal punto di vista dimensionale e pratico, maggiormente fa al caso nostro. D’altro canto nelle abitazioni moderne la mancanza di spazio è sicuramente uno dei problemi più sentiti, se non forse proprio quello in assoluto più pressante con cui ci troviamo a combattere nella quotidianità, sentendoci ahimè sovente sconfitti! I monolocali ed i bilocali sono indubbiamente i tagli più appetiti, soprattutto per motivi economici ed il più delle volte non certo per scelta, perché ovviamente a tutti piacerebbe avere a propria disposizione una casa grande e di ampio respiro; ma come in ogni cosa l’importante è saper fare di necessità virtù, per cui ogni centimetro che non va sprecato inutilmente e viene invece “recuperato” può rivelarsi davvero prezioso. Per far ciò bisogna innanzitutto studiare un arredamento ad hoc, non perdendo mai di vista la visione d’insieme e riuscendo a conciliare diverse funzioni, apparentemente estranee le une alle altre, all’interno del medesimo ambiente, magari utilizzando mobili supercompatti, ma accessoriati e multifunzione; anche le porte però possono avere un ruolo determinante nell’ottimizzazione degli spazi, chiaramente non si può mai rinunciare alla loro presenza ma questa può essere resa quanto mai discreta e soprattutto gli ingombri possono essere limitati al massimo.
In effetti per quanto riguarda questi elementi divisori e d’arredo diverse sono le soluzioni che possono consentire un effettivo vantaggio da un punto di vista del risparmio di spazio, il tutto ovviamente va valutato in base alla conformazione dello spazio a nostra disposizione ed alla presenza di eventuali elementi di disturbo (come mobili, caloriferi, impianti, ecc…).
Di certo la soluzione più semplice da un punto di vista pratico, ma anche quella esteticamente più piacevole ed in definitiva la più utilizzata, è quella di optare per delle porte scorrevoli, che una volta aperte scompaiono all’interno dello spessore murario; non sempre però si tratta di un’opzione praticabile. In molte situazioni infatti, specie se si tratta di sostituire vecchie porte, non è assolutamente detto che si possa ricorrere a questa tipologia di porte: in effetti per farlo non solo è necessario demolire un tavolato per inserirvi all’interno un controtelaio metallico contenente le guide che consentiranno all’anta di scorrervi all’interno, ma questo deve avere anche uno spessore consono (o comunque deve essere possibile aumentare lo spessore iniziale qualora questo fosse insufficiente) e deve essere privo di impianti ed elementi strutturali, ma soprattutto non sempre, per la conformazione dei locali, accanto all’apertura della porta si ha a disposizione uno spazio contiguo abbastanza grande da poter sfruttare (si pensi ad esempio ai disimpegni dove sovente la porta occupa quasi tutta la parete o buona parte di essa ed in adiacenza troviamo murature perpendicolari rispetto a questa!).
In tutti questi casi dunque si dovrà optare per delle porte di tipo differente: la scelta più scontata ed ovvia è quella delle porte a libro (altrimenti dette pieghevoli), che a differenza di quelle scorrevoli anche da aperte rimarranno sempre ben visibili, ma rispetto a quelle a battente, di tipo più tradizionale, limitano di molto (della metà o anche più!) lo spazio necessario per la volata del’anta. In alternativa si può ricorrere anche alle porte a soffietto; il concetto di base è il medesimo delle porte a libro, ma di fatto l’ingombro dell’anta è ancora inferiore, praticamente pari allo spessore murario che la ospita, poichè questa è suddivisa in molte più porzioni e di fatto si impacchetta tutta contro uno stipite. Di solito però questa tipologia di elementi esteticamente non è molto bella da vedere e viene utilizzata per lo più quando rimane lontana dalla vista, per chiudere sottoscala, ripostigli o spazi di servizio; inoltre si tratta di porte in cui lo spessore dell’anta è minimo ed anche per questo il più delle volte vengono realizzate con materiali come la plastica, poco adeguati ad ambienti domestici, specie se destinati alle funzioni più nobili dell’abitare.
Generalmente per porte interne di dimensioni più o meno standard, ovvero di larghezza compresa tra i 70 ed i 90 cm, per la realizzazione di un’anta a libro, questa viene suddivisa in sole due porzioni (incernierate tra loro in modo che si pieghino a formare un tutt’uno)che possono avere l’una dimensioni esattamente uguali all’altra (ovvero l’anta risulta divisa a metà), oppure dimensioni differenti ed in generale in questo caso di ha una parte che è pari a circa il doppio dell’altra (in pratica due terzi ed un terzo). Ovviamente le variabili esistenti in commercio poi sono molte di più e soprattutto quando si parla di luci importanti, sopra il metro e venti o il metro e mezzo di larghezza, è possibile che l’apertura venga suddivisa anche in 3 o più parti uguali, eventualmente che si aprono per metà da un lato e per metà dall’atro della luce stessa, diventando quasi una quinta mobile.
Diverse poi possono essere anche le modalità con cui si impacchetta l’anta: essa infatti una volta aperta può rimanere tutta all’interno di un locale oppure sporgere per metà in un ambiente e per metà nell’altro, o ancora per circa un terzo da un lato e due terzi dall’altro, tutto dipende dal modello scelto, anche in relazione alle esigenze di ciascuno (l’importante è capire se si ha bisogno o meno di sfruttare lo spazio dietro l’anta) ed al gusto personale. Certamente, in tutti i casi optando per una porta di questo tipo sarà inevitabile distinguere visivamente la linea verticale di giunzione che unisce tra loro i due o più pannelli che costituiscono l’anta; anche se bisogna ammettere che in alcuni modelli e con determinati tipi di finitura questa rimane decisamente più marcata rispetto ad altri, in cui invece passa quasi inosservata. A molti in effetti questo è ciò che meno va a genio delle porte a libro, che comunque da un punto di vista spaziale restano una valida alternativa; per tutti coloro che comunque continuano a trovarle un po’ bruttine l’unico suggerimento se non si può installare una porta scorrevole a scomparsa è quello di ricorrere alle cosiddette porte rototraslanti, che a prima vista sembrano essere delle tradizionali porte a battente, ma differentemente da queste non sono incernierata lateralmente bensì sono in grado di ruotare su se stessa ed al contempo scorrere lateralmente, grazie alla presenza di un perno centrale e di un binario di testa. Attenzione però perché queste porte una volta aperte completamente restano per metà da un lato e per metà dall’altro della soglia e quindi rispetto ad alcune tipologie di porte a libro non limitano sufficientemente l’ingombro dell’anta all’interno dei locali.
Per quanto riguardainvece la questione più prettamente estetica ovviamente non c’è che l’imbarazzo della scelta perché la stragrande maggioranza delle ditte che producono porte interne, quantomeno per le linee più vendute, offre la possibilità di realizzare i propri prodotti anche con apertura a battente e con diverse modalità di suddivisione dell’anta; in questo modo se desideriamo uniformare tutte le porte di casa possiamo farlo pur optando, a seconda delle particolari esigenze, per tipologie diverse d’apertura e la resa finale delle ante sarà comunque uguale per tutte indipendentemente, che si tratti di porte a libro, scorrevoli o a battente.
Questo vale ovviamente per i materiali utilizzati, per lo stile, per il tipo di finitura, per il colore, ma anche per i dettagli quali la scelta delle maniglie, delle serrature, degli stipiti, delle cerniere, ecc… Se è vero che si tratta di un concetto di porta decisamente moderno, non dobbiamo comunque porci troppi problemi qualora desiderassimo optare per dei modelli più classici, perché anche questi possono essere realizzati a libro, oppure qualora volessimo delle ante in tutto o in parte vetrate, l’importante è assicurarsi che il meccanismo di apertura sia sicuro, semplice e ben funzionante.
In conclusione si può affermare con tranquillità che le moderne porte a libro sono in grado senza problemi di garantire alti standard prestazionali, praticità e perfetta funzionalità senza rinunciare all’estetica; inoltre rappresentano un’ottima soluzione quando si desidera sostituire una vecchia porta a battente che risulta decisamente troppo ingombrante e non si ha né voglia, né tempo (o magari la disponibilità economica) di far fare lavori di muratura, perché per istallare una porta pieghevole non è necessario alcun tipo d’opera muraria, a differenza di quanto invece accade per le soluzioni scorrevoli a scomparsa.
Immagini: www.trep-trepiu.com
Sara Raggi