È vero che ogni porta presente all’interno di un’abitazione può trasformarsi in un importante elemento d’arredo, capace di donare carattere e quel tocco di colore o personalità, che in un ambiente possono davvero fare la differenza, ma è altrettanto vero che se in una determinata posizione troviamo una porta vi è un motivo pratico e contingente: questa ha quasi sempre una funzione ben precisa, che è quella di dividere ed allo stesso tempo unire due spazi e due funzioni differenti. Inoltre a seconda del fatto che un elemento di questo tipo venga tenuto chiuso piuttosto che aperto si avrà un’indicazione ben precisa e le due opzioni assumeranno chiaramente un significato differente (da una lato intuiremo di poter accedere senza problemi al locale che si trova al di là della soglia e dall’altro invece sarà ben chiaro che, a meno di un esplicito invito ad entrare, sarà bene evitare di farlo!) ed in effetti all’interno di una casa le porte interne servono anche a garantire, qualora ve ne sia la necessità, la privacy di ogni singolo abitante, così come anche quella di qualunque possibile ospite o avventore. Per questo motivo nel momento in cui si decide di optare per una porta piuttosto che per un'altra bisogna anche considerare quali ambienti mette in comunicazione e dunque qual è il reciproco livello di privacy, ma anche di oscuramento, richiesto: mentre ad esempio tra la zona living e la zona cottura o l’area destinata al pranzo si può tranquillamente scegliere di utilizzare delle porte vetrate, in parte o del tutto trasparenti, che funzionino un po’ da quinte sceniche, quando invece si tratterà di scegliere le porte del bagno o quelle della stanza da letto sarà escludere la possibilità di vederci attraverso e garantire anche a livello acustico un maggior isolamento.
Quando ci si accinge a scegliere le porte interne per la nostra casa dunque non ci si può limitare all’aspetto estetico (che chiaramente è importante!), ma bisogna saper andar oltre alle questioni di stile e forma, che ovviamente andranno prese in considerazione ma che non potranno mai rappresentare l’unica prospettiva da cui si osserva la questione; così come non ci si può dedicare solo a scelte che riguardano il tipo di materiale, di finitura, di essenza e di colorazione, ma bisogna valutare anche tutti gli aspetti più prettamente pratici che concernono le dimensioni, lo spessore, il posizionamento ed il meccanismo d’apertura che caratterizzano ciascuna porta e che devono fare i conti con gli spazi che realmente abbiamo a nostra disposizione.
Innanzitutto è necessario capire se si desidera sostituire una porta esistente oppure se si vuole aprirne una nuova, magari per creare un locale in più o semplicemente per poter rivoluzionare la disposizione interna dei locali e degli arredi e dunque in questi casi diventa necessario cambiare posto ad una porta che già c’è, chiudendola; in tutti i casi la prima cosa da fare è misurare di quanto spazio si dispone, o si potrebbe disporre, per aprire la nostra porta ed anche come questo è composto e strutturato, ovvero se l’apertura è ricavata al centro di una parete ampia e libera, piuttosto che in un angolo all’incrocio con altri muri. Queste informazioni infatti sono essenziali per poter decidere le dimensioni della nostra nuova porta, ma soprattutto per capire quali tipologie è possibile montare: è bene sapere infatti che non tutte le porte sono fisicamente adatte a tutti i tipi di spazio! In alcuni casi ad esempio proprio non è possibile installare una porta scorrevole, sia di quelle a scomparsa nella parete, che ovviamente per essere inserite necessitano uno spessore murario leggermente maggiore di quello standard, in modo tale da potervi inserire all’interno il telaio che ospiterà l’anta e il relativo sistema di scorrimento, ma anche per quelle che scorrono su un binario esterno parallelamente alla muratura, perché comunque in questo frangente dovremo disporre di uno spazio libero lungo la parete e largo almeno il doppio rispetto alla dimensione del passaggio, che consentirà appunto al pannello della porta di posizionarsi, rimanendo in vista, nel momento in cui questa è completamente aperta.
Allo stesso modo bisogna anche capire, soprattutto nel caso di porte a battente, quale è lo spazio d’apertura, ovvero la cosiddetta volata della porta e controllare che questa non sia in alcun modo d’ingombro, andando magari a sbattere lungo il suo “percorso” contro qualche ostacolo: qualora non sia possibile aprirla completamente allora è bene pensare a qualcosa di alternativo e ricorrere o ad una porta leggermente più stretta o ad una porta scorrevole all’interno della parete, qualora sia installabile, piuttosto che ad un modello pieghevole.
Le dimensioni standard di una comune porta interna sono 2,10 metri di altezza e 70, 80 cm di larghezza, ciò non toglie che esistono porte di moltissime dimensioni differenti, che possono essere più basse(anche se raramente e solo in casi di estrema necessità perché proprio non si riesce a ricavare un’apertura di almeno 2 metri) o più alte del normale, ma con una variabilità ancor maggiore per quanto riguarda la larghezza, tanto che una porta può essere costituita da un unico pannello, ma anche da due o più ante, generalmente in tali casi si tratta di elementi scorrevoli e leggeri, ideati appunto per creare un effetto molto scenografico e suggestivo.
Oggi dunque si può tranquillamente affermare che in commercio esistono un’infinità di modelli di porte diverse che si distinguono le une dalle altre per materiali, colori, texture, dimensioni, ma anche soprattutto per il tipo d’apertura che utilizzano. La tipologia di porta più classica ed utilizzata è sicuramente quella a battente, dove generalmente si riscontra la presenza di un telaio, dei coprifili e delle cerniere attorno alle quali appunto ruota appunto, fissata su un lato, l’anta della porta; questo modello di porta oggi viene prodotto davvero con i materiali e le finiture più disparati, per cui è un errore pensare che una porta a battente sia una porta piuttosto anonima e standard perché può davvero assumere l’aspetto che più si desidera! Attualmente però è molto in voga soprattutto l’impiego di porte scorrevoli con telaio a scomparsa all’interno della parete che le ospita: in effetti in alcuni casi possono essere la soluzione migliore per specie in ambienti dalle dimensioni ridotte, come disimpegni , ripostigli o piccoli bagni in cui l’apertura di una porta a battente diverrebbe davvero problematica, ma molto spesso il loro impiego è divenuto più che altro una questione di moda, tanto da apparire quasi abusato ed ingiustificato. Le porte scorrevoli possono però essere realizzate anche in modo tale che il pannello resti sempre in vista e si muova parallelamente al muro che lo ospita e sul quale verrà montata una guida (solitamente metallica) al quale la porta risulterà in un certo senso come “appesa”: spesso questa variante di porte viene realizzata in vetro, utilizzando colori e motivi particolari che la rendano una presenza gradevole e caratteristica ed a volte i pannelli sono due, che possono sovrapporsi l’un l’altro oppure aprirsi uno a destra e l’altro a sinistra.
Vi sono poi delle porte pieghevoli, ideali qualora non sia possibile utilizzare porte scorrevoli a scomparsa e al contempo non si riesca ad aprire completamente una normale anta a battente. Anche in questo caso ne esistono di diverso tipo: quelle a soffietto, meno belle esteticamente e sovente realizzate in materiale plastico e destinate ai locali di servizio (come ripostigli e sottoscala), dove il pannello della porta si ripiega su sé stesso diverse volte fino ad assumere dimensioni minime, impacchettandosi contro lo stile e quelle invece cosiddette a libro, che all’apparenza sembrano comuni porte a battente (con in più solo una linea più o meno visibile che le divide in due), che si piegano semplicemente in due parti (perfettamente a metà o a due terzi della larghezza dell’anta, a seconda delle necessità) e possono impacchettarsi completamente da un lato o dall’altro del telaio o ancora al centro in modo tale che nel momento in cui la porta è aperta metà di mezzo pannello sporga da un lato e metà dall’altro.
Infine ci sono delle porte più particolari e spettacolari, raramente utilizzate negli ambienti domestici a meno che non si disponga di spazi molto ampi, che però garantiscono un effetto scenico senza uguali: si tratta delle cosiddette porte a bilico o rototlaslanti dove il movimento del pannello della porta è appunto dato dalla presenza di un cardine, che va da soffitto a pavimento, posizionato a metà dell’anta o in qualunque altra posizione intermedia e che le permette di girare su sé stessa, quasi si trattasse di un passaggio segreto. Molte volte queste tipologie di porte vengono realizzate a filo muro, ovvero in continuità con le pareti che le ospitano; ma ciò non toglie che porte raso muro possono essere prodotte anche con apertura scorrevole ed ovviamente a battente e vengono scelte in particolari frangenti qualora magari la nostra parete sia stata trattata in maniera particolare.
Immagini: www.bellinvetro.it e www.ergon.eu
Sara Raggi