Parlando di porte e di materiali con cui queste vengono realizzate difficilmente si penserà al tessuto ed alle pelle, materie che usualmente associamo ad altre tipologie di elementi come divani e sedute e tantomeno alla carta, spesso considerata assolutamente estranea al mondo dell’arredamento e dell’interior design, ma adatta solo a fabbricare libri e quaderni! In realtà però oltre al legno ed al vetro, che sono sicuramente i materiali più utilizzati per la costruzione delle porte interne, vi sono tutta una serie di altre materie che a vario titolo ed in misura differente possono essere utilizzate per rifinire ed impreziosire le nostre porte. Certo, normalmente con questi materiali “alternativi” non si costruiscono fisicamente le porte, la cui struttura continua ad essere realizzata in legno, in tamburato, in alluminio o in vetro, ma tramite l’utilizzo di inserti o rivestimenti si possono creare degli effetti molto particolari ed insoliti, capaci di donare personalità e carattere ai nostri ambienti domestici.
La pelle indubbiamente è un materiale molto pregiato, che oggi come oggi viene utilizzato sempre più spesso per rivestire oggetti, complementi d’arredo, ma anche veri e propri mobili: è piuttosto usuale infatti trovare tavoli e tavolini in pelle, ma anche le strutture dei letti (e non solo le testate o le pediere imbottite, come magari avveniva un tempo), librerie ed armadi (soprattutto quelli molto moderni realizzati con ampi antoni scorrevoli). Non potevano dunque di certo esimersi dal mancare all’appello le porte interne, che possono essere rivestite in pelle in vario modo; ovvero completamente, compresi anche gli stipiti, o solo con degli inserti, o ancora con un'unica tipologia di pellame ed in un'unica tonalità piuttosto che con più lavorazioni differenti o con più di una nuance di colore; si possono persino trovare dei modelli imbottiti, che rievocano un po’ forme e linee dei vecchi sofà. Per farsi un idea più precisa di ciò che stiamo parlando ad esempio è possibile visitare il sito della Arcos (www.arcosweb.it), azienda che da anni si occupa elusivamente di complementi d’arredo in pelle, o anche quello della Tonini (www.toninifashion.it), che attraverso la linea Fashion propone prodotti rivestiti con pellami estremamente pregiati (come il coccodrillo, l’anguilla e lo struzzo), persino con la possibilità di abbinarvi inserti di luce, realizzati con l’inserimento di cristalli Swarosky. Certo è che in tutti i casi si tratta di elementi assolutamente eleganti e raffinati ideali da inserire in ambienti di un certo livello, perfetti per camere da letto, soggiorni ed ambienti di rappresentanza; magari meno adatti a locali più di servizio come bagni e cucine, dove peraltro il contatto con l’acqua, con lo sporco e con sostanze aggressive può essere molto più frequente e le superfici potrebbero facilmente rovinarsi; d’altro canto si sa che con la pelle, nonostante si un materiale piuttosto resistente, è comunque necessario avere le dovute accortezze affinchè si conservi nel miglior modo possibile, non si segni e non si macchi. Ovviamente anche i prezzi sono in “tono”, decisamente più alti di quelli delle comuni porte da interni, d’altro canto non si tratta di prodotti comuni, ma di elementi esclusivi riservati ad una clientela dai gusti ricercati, amante del lusso e dell’eleganza, che non si accontenta solo di una balla porta, ma ricerca sempre prodotti di alta qualità, al contempo mai banali, ma capaci di stupire ed appagare i sensi.
Quando invece si parla di porte realizzate con l’ausilio della carta non si può far a meno di pensare alle classiche porte Shoji tipiche della tradizione giapponese; in realtà la cultura nipponica le ha ideate, e da sempre le utilizza, come vere e proprie pareti scorrevoli formate da vari pannelli di diversa misura, alti dal pavimento al soffitto, che servono per delineare gli spazi domestici, lasciando al contempo la possibilità di aprirli e ridefinirli e consentendo il passaggio di luce da un ambiente all’altro. Questo concetto però è stato rivisto e riadattato per adattarlo alla nostra cultura, ai nostri spazi (che sono nettamente differenti sia da un punto dimensionale, ma sono anche organizzati in maniera completamente diversa da quelli nipponici), nonchè alle nostre abitudini di vita e sono nate così non solo le ante scorrevoli degli armadi che riprendono esattamente le fattezze dei pannelli Shoji, ma anche delle porte realizzate ad immagine e somiglianza di queste partizioni mobili. In alcuni casi è solo la struttura giapponese a venir rievocata con la riproposizione di una struttura a telaio con partizioni orizzontali, ma che può essere anche realizzata con materiali differenti dal bambù e dalla carta di riso; in altri casi invece troviamo ampie porte, per lo più scorrevoli (come d’altro canto vuole la tradizione!), che rievocano con maggior fedeltà le originali da cui traggono ispirazione. Ad esempio l’azienda Cinius (www.cinius.com) ne propone diversi modelli da realizzare su misura, secondo le esigenze della clientela, tutte con struttura in legno di faggio e con pannelli personalizzabili, che dunque possono essere in carta di riso, ma in alternativa anche in stoffa, plexiglass o policarbonato.La carta in effetti si rivela un materiale piuttosto insolito per la produzione di porte; ovviamente si tratta di prodotti dall’estetica un po’ particolare, che non si prestano ad essere inseriti in tutti gli ambienti e non si accostano con facilità ad ogni stile, ma che risultano ovviamente perfetti per abitazioni arredate in stile feng shui e giapponese, ma anche generalmente in stile etnico o più semplicemente in case molto moderne, caratterizzate da elementi decisamente lineari, semplici e minimal.
Il tessuto esattamente come la pelle si può tranquillamente prestare a rivestire le porte, nella loro interezza, piuttosto che soltanto in alcune porzioni, conservando magari a vista il telaio in legno o in metallo. In alcuni casi si può ricorrere anche all’utilizzo di pezzi di stoffa o di carte speciali per ricoprire in parte o del tutto delle vecchie porte che oramai appaiono brutte e segnate dal passare del tempo nel tentativo, grazie all’arte del decoupage, di ridargli nuova vita ed un aspetto del tutto nuovo. In altri casi quando nella propria casa si hanno delle porte a filo muro e la parete che le ospita è rivestita con della tappezzeria, sia essa realizzata in tessuto piuttosto che con della carta da parati, ovviamente verrà spontaneo proseguire con il medesimo rivestimento anche sulle aperture in modo da ottenere quell’effetto unitario che desidera chi solitamente opta per una tipologia di porte di questo tipo.
Un’idea davvero innovativa ed al passo con i tempi è quella proposta dal marchio made in Italy Bertolotto che, con Elio Garis, grazie alla creazione del modello Sfoderabile ha lanciato sul mercato una porta decisamente versatile, con un telaio in legno ed una parte centrale realizzata in tessuto ignifugo, lavabile ed antimacchia, completamente sfoderabile (come appunto dice il nome), che con un semplice gesto può essere rimosso e sostituito con un altro più in tono con il nostro umore del giorno o con la stagione. In poche parole in questo modo ogni giorno si può avere una porta nuova ed è persino possibile richiedere delle stoffe con immagini personalizzabili!
Se pensando però al tessuto in abbinamento alle porte l’unica cosa che vi viene in mente è “l’effetto tappezziera” dovrete ricredervi; l’azienda Niamè Glass Door (www.niame.it) infatti ha creato una serie di singolarissime porte realizzate in vetro e lino, dove tra due lastre trasparenti viene inserita una trama di tessuto naturale al 100%, disponibile in diverse colorazioni e che può essere accompagnata o meno da decori verniciati in tono. Il risultato è decisamente moderno ed insolito, ma sobrio ed elegante, le porte appaiono leggere e creano un effetto vedo non vedo davvero intrigante, prestandosi molto bene ad essere inserite in ambientazioni completamente differenti, da quelle più moderne, a quelle vintage o anche classiche, molto dipende dalla colorazione scelta per il tessuto e dalla presenza o meno di decorazioni e dai soggetti che queste rappresentano. Molto simile anche il modello Penelope prodotto dal marchio Cristal (www.cristalsrl.com), dove però il tessuto in lino stropicciato, anch’esso disponibile in diversi colori, viene inserito tra una lastra di vetro trasparente ed una satinata e dove si registra la presenza di un telaio più visibile e imponente rispetto ai binari in acciaio con guide o ai teli esili, che invece caratterizzavano le porte della Niamè, facendone degli elementi decisamente più leggeri.
In tutti i casi la scelta di rivestimenti o inserti in materiali inediti, come carta, pelle e tessuto, riesce sempre a dare forte personalità alle porte interne: può piacere o non piacer ma di certo non può lasciare indifferenti!
Sara Raggi