Oggi come oggi il tema del recupero dei sottotetti a fini abitativi è sempre più attuale e sentito, specie nelle grandi cittàdove effettivamente gli spazi liberi edificabili sono davvero pochi (a meno di non poter contare sulla riqualificazione di grandi aree una volta industrializzate ed oggi oramai dismesse), motivo per cui qualora sussistano i presupposti tecnici per poter realizzare nuove unità immobiliari recuperando gli spazi esistenti in copertura, eventualmente modificandone la sagoma, generalmente si tende a farlo. Senza contare che poi l’appartamento in mansarda ha sempre il suo fascino particolare, un po’ bohemien; certo come in tutte le cose esistono i pro ed i contro: da un lato ci si trova a vivere al piano “attico” senza nessuno che ci cammina sulla testa, più lontani rispetto ai piani inferiori dal traffico e dal caos della strada e magari in alcuni casi si riesce a godere anche di uno splendido panorama, dall’altro bisogna fare i conti con altezze in alcuni casi piuttosto ridotte e quasi sempre è necessario ricorrere ad arredamenti su misura per riuscire ad ottimizzare gli spazi ed a sfruttare nel miglior modo possibile tutta la metratura a nostra disposizione. In generale per riuscire a creare in un sottotetto degli ambienti abitativi accoglienti e funzionali il buon gusto non è sufficiente, ma è necessaria un po’ d’esperienza ed un occhio esperto, ma solitamente gli sforzi profusi vengono ripagati dal risultato finale. Un problema però che va risolto a monte è quello che riguarda le superfici vetrate e che si relaziona con l’ingresso della luce ed il ricambio d’aria naturale; in molti casi infatti i regolamenti e le normative regionali e comunali non prevedono la possibilità di modificare né l’inclinazione del tetto esistente e neppure di ricavarvi degli abbaini in questi casi a meno di non disporre in partenza di locali molto alti e con superfici esterne verticali non sempre è possibile realizzare delle classiche finestre su pareti verticali, né tantomeno è possibile avere portefinestre prospicienti su balconcini o piccoli spazi aperti, ma sovente bisogna accontentarsi di ricavare aperture direttamente nella falda di copertura. Questo ovviamente può creare dei disagi, non tanto per quanto riguarda l’illuminazione ma soprattutto per ciò che concerne l’areazione; anche se in alcuni casi e specialmente in determinate ore del giorno l’illuminazione attraverso le finestre ricavate in coperture piane o inclinate può risultare piuttosto scarsa o al contrario possono verificarsi fenomeni di eccessivo abbagliamento, ma a ciò si può ovviare con l’impiego di particolari sistemi d’oscuramento integrati, appositamente studiati per questa tipologia d’infissi. Per quanto riguarda invece i ricambi d’aria la cosa è più complicata: si pensi ad esempio alla stagione invernale mentre in un’abitazione normale anche quando piove si riesce comunque a garantire la possibilità di apertura di finestre o portefinestre (a meno che non piova di stravento) quando invece si parla di finestre ricavate direttamente in copertura aprirle in questi casi equivale inevitabilmente a far entrare acqua in casa!
In un sottotetto poi durante l’estate è molto più complesso raffrescare gli ambienti creando di riscontri d’aria e proprio per questo motivo solitamente questa tipologia di appartamenti (soprattutto quelli di nuova realizzazione) dispone di sistemi di ventilazione meccanica (che consentono un ricambio d’aria naturale senza necessità di aprire le finestre) e di impianti di raffrescamento. Infatti in molti casi gli appartamenti in mansarda sono piuttosto caldi (sovente a causa di un errato isolamento della copertura) e dunque mai come nei sottotetti è importantissima la scelta dei serramenti intesa nel più ampio dei modi, ovvero sia per quanto riguarda la tipologia di vetri più consoni, ma anche per ciò che concerne il telaio, le guarnizioni, la tenuta ed ovviamente le modalità d’apertura della finestra stessa.
La normativa nazionale prevede che ciascun locale per potersi considerare abitabile a tutti gli effetti e rispondente a requisiti minimi di salubrità ed igiene abbia un rapporto aeroilluminante pari a d 1/8: il che significa che le superfici finestrate devono essere abbastanza estese da eguagliare almeno 1/8 dell'area che corrisponde alla stanza stessa e questo principio resta valido per qualunque tipologia abitativa, compresi gli ambienti ricavati in sottotetto, che necessiteranno di infissi particolari, ma pur sempre capaci di garantire l’ingresso di luce naturale, una sufficiente ventilazione e magari anche una buona visuale sul mondo esterno.
Pur non trattandosi delle finestre più comuni esistenti, oggi come oggi in commercio è possibile trovare una vastissima gamma di finestre appositamente ideate per essere utilizzate in copertura (sia che si tratti di un tetto piano piuttosto che inclinato); spesso elementi di questo tipo vengono comunemente indicati con il termine commerciale Velux, dal nome dall’azienda Italiana VELUX che da oltre 70 anni li produce e che è assolutamente leader di questo settore del mercato, proponendo validissime alternative per qualunque tipo di apertura voi vogliate ricavare in una mansarda o in un sottotetto. Queste generalmente rispetto a delle normali finestre dovranno garantire delle prestazioni differenti e nella maggior parte dei casi superiori, perché diverse sono le esigenze da soddisfare e maggiori sono le problematiche che potrebbero insorgere.
Il primo problema da risolvere è piuttosto banale e lampante e si tratta della tipologia e delle modalità d’apertura: sovente infatti le finestre ricavate in copertura sono posizionate piuttosto in alto e non sono in nessun modo o solo in parte direttamente raggiungibili dall’utente (a meno ovviamente di non arrampicarsi su una seggiola o salire su una scala, operazione però un po’ troppo difficoltosa da ripetere più volte al giorno, nonché pericolosa!). Se dunque le classiche finestre hanno quasi sempre apertura a battente laterale i Velux invece normalmente dispongono di apertura a vasistas oppure a bilico, per poter sfruttare al meglio gli spazi sottostanti. Esistono comunque delle finestre per tetti che pur trovandosi su una superficie inclinata si aprono lateralmente ad anta come le più classiche finestre, ma sono poco utilizzate, mentre al contrario non è inusuale trovarne che contemplino la doppia possibilità d’apertura, ovvero sia a vasistas che a bilico. La scelta del tipo di finestra e di apertura più idonea per il nostro sottotetto però è influenzata da tutta una serie di parametri: innanzitutto bisognerà valutare l’inclinazione della falda di copertura e l’altezza a cui si trova la parte vetrata, sia misurandola dal colmo del tetto che dall’imposta dello stesso e dunque dal pavimento dei nostri locali; infattise da un lato avere finestre posizionate troppo vicine al colmo le rende irraggiungibili e limita la vista esterna, dall’altro averne di troppo basse pur garantendo un’illuminazione ed una visuale migliori può però creare dei problemi dal punto di vista della sicurezza.
Anche per questi motivi in alcuni casi poi possiamo trovare dei velux fissi, ovvero non apribili in alcun modo, che fungono unicamente da fonte di luce, oppure in un certo qual modo suddivisi in due ed apribili solo nella parte superiore, in modo tale da fungere nella parte bassa quasi da parapetti, o al contrario solo nella parte inferiore che risulta a portata di mano mentre in quella non raggiungibile rimangono sempre chiusi per motivi di praticità. In alcuni frangenti però questo non basta ed è necessario ricorrere ad elementi motorizzati, comandabili a distanza che possono essere chiusi ed aperti senza alcun intervento manuale diretto da parte dell’utente ma semplicemente tramite un telecomando.
Ovviamente poi le finestre ricavate in copertura, a differenza di quelle di tipo tradizionale, sono direttamente esposte alle intemperie per cui da un lato i vetri devono avere una resistenza molto maggiore (si pensi ad esempio al caso in cui si abbatta una grandinata, ma anche alla possibilità che qualcuno tenti di fare effrazione nella vostra abitazione proprio passando dal tetto; a volte si crede di essere al sicuro solo perché si abita ai piani alti ma in realtà molto spesso l’accesso dei ladri all’attico è facilitato proprio dalla presenza di accessi di servizio, ad esempio al locale macchine dell’ascensore, o dalla presenza di ampie gronde praticabili!), ma soprattutto devono avere una tenuta perfetta perché quando piove l’acqua vi batte sopra direttamente e bisogna anche star attenti a far sì, non solo che non filtri all’interno, ma anche che non vi siano ristagni lungo il perimetro esterno del telaio.
Per evitare poi che il nostro appartamento in sottotetto d’inverno sia freddo e d’estate si trasformi in una vera e propria serra è bene dotare le nostre finestre di vetri basso emissivi, che migliorano di molto le prestazioni energetiche del nostro involucro, garantendo non solo un maggior confort abitativo ma anche un deciso risparmio energetico. Ovviamente anche le modalità di schermatura sono decisive per assicurare un buon confort all’interno degli ambienti abitati, ma per questo si può contare su una vasta gamma di soluzioni oscuranti, più o meno regolabili, sia interne che esterne (e persino inserite all’interno del vetrocamera), alcune con meccanismo manuale ed altre invece meccanizzate, a seconda delle esigenze e delle preferenze di ciascuno. Vi sono poi soluzioni altamente tecnologiche che prevedono l’apertura e la chiusura sia dell’infisso che del sistema oscurante programmabile e controllabile a distanza, o anche sistemi che invece si autoregolano in base alla temperatura esterna ed alla quantità di radiazione solare incidente.
In generale i velux di ultima generazione sono realizzati con dei vetrocamera dove la lastra esterna è realizzata con vetro temprato (in modo da resistere anche alla grandine) e quella interna è invece fatta da una lastra stratificata di sicurezza, così anche in caso di rottura accidentale non si stacchino dal vetro pericolose schegge; dunque si tratta di doppi vetri o a volte anche tripli dove all’interno delle camere d’aria spesso troviamo la presenza di gas nobili (come l’Argon) e ai quali poi possono essere stati particolari trattamenti superficiali.
Un altro problema che pare secondario ma non è assolutamente da sottovalutare riguarda la manutenzione e la pulizia di questi vetri, che come già detto spesso non sono completamente accessibili neppure nella parte interna, figuriamoci poi per quanto riguarda il lato esterno. D’altro canto non si può pensare di vivere in una casa dove i vetri esternamente non vengono mai puliti! Per ovviare a ciò sono stati ideati degli speciali vetri, cosiddetti autopulenti, che grazie ad un particolare trattamento sono in grado, sfruttando l’effetto foto catalitico dovuto al sole e quello idrofilo dovuto alla pioggia, di eliminare lo sporco.
Per quanto riguarda infine l’aspetto più prettamente estetico invece non vi sono particolari limitazioni, specie per quanto riguarda la scelta di materiali, finiture e colorazioni interne; le opzioni possibili sono quelle classiche e si tratterà di capire se si predilige il legno, il PVC o l’alluminio e se preferiamo linee essenziali e rigorose piuttosto che più morbide e sinuose; ma se per l’interno è solo una questione di gusto per ciò che concerne la parte esterna è sempre meglio affidarsi a prodotti particolarmente duraturi, resistenti e che richiedano una manutenzione davvero minima.
Immagini: www.velux.it
Sara Raggi