Quando si decide di acquistare dei nuovi infissi, sia che si tratti di porte che di finestre o altri elementi di questo tipo, difficilmente ci si sofferma a valutarne le prestazioni, ma si tende piuttosto a considerare innanzitutto l’aspetto più prettamente estetico, ovvero le linee, le forme, i materiali, i colori e perfino i dettagli ed i decori che li caratterizzano, cercando di individuare quelli che maggiormente fanno al caso nostro e che rispondono ai nostri gusti ed alle nostre “esigenze d’arredo”. In realtà invece sono tantissimi i fattori più “tecnici” da tener presenti e molte le cose a cui prestare particolare attenzione. Gli infissi, a ben vedere, sono a tutti gli effetti annoverabili tra componenti fondamentali di ogni involucro edilizio (insieme alla copertura, ai solai ed alle pareti) e come tali, servendo a separare l’interno, ovvero i nostri ambienti abitati, dal “fuori”, essi possono incidere in modo più o meno determinante non solo sull’aspetto (sia interno che esterno) della nostra casa, ma anche sul confort ambientale che si viene a creare nei nostri locali d’abitazione, facendolo ovviamente in percentuale variabile a seconda di quanto ciascun serramento è esteso e dal numero degli stessi. Quando per un infisso parliamo di prestazioni con questo termine vogliamo intendere l’insieme delle caratteristiche che fanno sì che questo elemento, nello svolgimento delle proprie funzioni precipue, sappia garantirci determinate performance rendendo sicuro e confortevole il nostro ambiente abitato; è bene sottolineare come si parli di prestazioni in particolar modo per le finestre e le portefinestre (di qualunque tipo esse siano) e per le porte di primo ingresso, ovvero per tutti quegli elementi che effettivamente fanno parte dell’involucro edilizio vero e proprio, mentre per le porte interne è più facile riferirsi alle differenti tipologie esistenti ed a specifiche di carattere più spesso estetico piuttosto che propriamente tecniche.
Non in molti sanno che dal febbraio del 2010 per gli infissi è divenuta obbligatoria la marchiatura CE; mentre precedentemente questa era richiesta unicamente per particolari tipologie di elementi (come ad esempio i soli vetri, oppure le persiane, le tapparelle, ma anche per le facciate vetrate continue, per i portoni o per i cancelli) oggi invece è necessaria anche per tutte le porte di primo ingresso e per tutte le tipologie di finestre e porte finestre, restano invece ancora escluse le porte interne. La sigla CE (acronimo di Conformità Europèenne) garantisce che un determinato prodotto immesso sul mercato, nel nostro caso sia esso una finestra, una porta o una portafinestra, risulti conforme a determinati requisiti di sicurezza e salute stabiliti all’interno della Comunità Europea. La legislazione vigente stabilisce dunque, attraverso questo sistema di marchiatura ed attraverso tutta una serie di norme UNI, quali siano le prestazioni a cui devono rispondere gli infissi e di cui dovremmo tener conto nel momento in cui ci accingiamo a comprarne di nuovi. La marchiatura CE ci basa essenzialmente sulla rispondenza di ciascun elemento a quattro differenti parametri. Innanzitutto bisogna stabilire quale sia la“classe di permeabilità all’aria” (che viene indicata con una cifra da 1 a 4, dove la prestazione migliore è quella definita dal valore numerico più alto), ovvero quale sia la capacità di un determinato elemento di chiusura di impedire che vi siano infiltrazioni d’aria dall’esterno verso l’interno; la seconda valutazione da fare riguarda la cosiddetta “resistenza al carico del vento”, per stabilire la quale l’infisso viene sottoposto a diverse prove (secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 1211/01 e UNI EN 12210) che simulano condizioni atmosferiche sempre più forti per vedere fino a quando il serramento resiste senza che si verifichi alcun tipo di deformazione o flessione dello stesso, oppure finchè questo non si apra in maniera autonoma (in questo caso le classi sono 5, dove la 1 è la minima e la cinque è la massima). Importantissimo poi considerare anche la “tenuta all’acqua” del singolo infisso, che esprime la capacità dello stesso di resistere alle infiltrazioni d’acqua anche se sottoposto a condizioni meteorologiche avverse e particolarmente violente (in questo caso le classi di riferimento, in base a quanto stabilito dalle norme UNI di riferimento sono ben 9) ed infine prendere in considerazione le sue proprietà radiative (ovvero quelle relative alla trasmissione luminosa attraverso le componenti vetrate) e termiche. Queste ultime sono forse le più conosciute e considerate nel momento della scelta perché è chiaro a tutti che un infisso debba riuscire ad illuminare nella maniera migliore i nostri locali abitati ed a isolarli il più possibile dagli sbalzi di temperatura caratteristici dell’ambiente esterno. Per stabilire la capacità termiche di un infisso ci si basa principalmente su di un particolare valore, che è caratteristico per ciascun componente edilizio, detto trasmitanza termica. Oggi, a differenza di quanto non avvenisse solo qualche anno or sono, si sente moltissimo parlare di trasmittanza termica, specie da quanto la certificazione energetica degli edifici è divenuta una realtà operativa a tutti gli effetti, ma soprattutto da quando il governo ha varato i cosiddetti incentivi inerenti l’efficienza energetica e dunque a fronte della realizzazione di determinati lavori edilizi è possibile approfittare di una detrazione fiscale pari al 55% delle spese sostenute a patto di effettuare degli interventi che migliorino in una data misura (stabilita a seconda del tipo di lavori eseguito e della zona climatica in cui si risiede) le performance del nostro edificio, consentendo un effettivo risparmio energetico. Tra tutti i lavori che possono beneficiare di tale incentivo vi è ovviamente anche la sostituzione degli infissi, dato che essi fanno parte integrante dell’involucro edilizio e molto spesso sono i maggiori responsabili della dispersione termica attraverso lo stesso; ma attenzione perché esistono dei valori tabellati che indicano quale debba essere la trasmittanza massima dei nuovi serramenti affinchè questi possano essere detraibili (per i non esperti sappiate che maggiore è la trasmittanza di un determinato elemento peggiori sono le sue performance!). Sempre parlando di isolamento, non ci si può poi esimere dal valutare anche l’aspetto acustico della questione, specie oggi che l’inquinamento acustico rappresenta un problema decisamente rilevante, soprattutto nelle grandi città, ma non solo, anche in alcuni altri contesti abitativi particolarmente rumorosi, dove è necessario ricorrere all’ausilio di particolari vetri fonoassorbenti per riuscire ad escludere le frequenze moleste provenienti dall’esterno.
Infine parlando di prestazioni non si può trascurare neppure la questione sicurezza, sia per gli elementi vetrati, che risultano essere i più fragili e pericolosi, ma ovviamente in maniera differente anche per le porte di primo ingresso, che costituiscono la prima via d’ingresso alla nostra abitazione, non solo per amici e parenti ma anche per ladri e malintenzionati. La sicurezza però va valutata non solo in senso assoluto, come difesa e dunque impossibilità di accedere a persone estranee ed indesiderate, ma anche come livello di pericolosità intrinseca di uno stesso componente edilizio, questo soprattutto per i vetri e specie per quelli a tutta altezza o collocati in particolari punti strategici, che se urtati accidentalmente non si devono rompere o quantomeno non devono andare in mille pezzi. Ovviamente, comunque lo si intenda, il livello di sicurezza da ricercare per i nostri infissi è commisurato al contesto abitativo in cui ci troviamo, alla destinazione d’uso dei nostri locali, ma anche al tipo di elemento che stiamo valutando (ovvero saranno differenti le performance richieste ad una facciata completamente vetrata piuttosto che quelle richieste ad una normale finestra, così come la porta di una gioielleria dovrà garantire degli standard più elevati di resistenza allo scasso ed all’effrazione rispetto a quella di primo ingresso di un appartamento in condominio!).
In tutti i casi quando si acquista un prodotto marchiato CE, insieme ad esso il produttore è tenuto a consegnare al cliente tutta una serie di documentazionie nella fattispecie innanzitutto la cosiddetta “dichiarazione di conformità CE”,che attesta appunto la conformità dell’elemento in oggetto ai requisiti stabiliti dalla direttiva 89/106/CEE, che riguarda i prodotti di nuova costruzione. Tale dichiarazione deve essere firmata un legale rappresentante dell’azienda produttrice che ovviamente in tal modo si assume la più completa responsabilità della sua veridicità. Ogni prodotto a marchio CE deve poi essere corredato da l’”etichetta CE”, che deve essere presente anche sulla scatola di imballaggio o direttamente sulla dichiarazione di conformità e deve riportare, oltre ovviamente al logo CE (che deve rispettare determinate caratteristiche grafiche, altrimenti significa che è stato contraffatto), la ragione sociale della ditta produttrice, l’anno di ottenimento della marchiatura, il riferimento alla specifica normativa a cui risponde, una descrizione del prodotte e l’elenco di tutti i requisiti a cui risponde e per ciascuno il valore e la classe a cui appartiene.
Inoltre il tutto deve essere corredato da uno o più fogli d’istruzioni, che illustrino come mantenere, pulire e (al termine della sua vita utile) come smaltire il prodotto acquistato e da un libretto di istruzioni riguardanti la posa in opere che indichino tutte le operazioni da seguire per un’installazione a regola d’arte (quest’ultimo è indispensabile solo qualora il produttore non sia incaricato anche di installare il prodotto). La qualità intrinseca di un infisso non basta se ad essa non segue un corretto montaggio per cui l’artigiano o la ditta incaricata dell’installazione una volta terminato il lavoro dovrebbero rilasciare anche una dichiarazione che attesti che il lavoro è stato fatto a regola d’arte.
Come si è potuto evincere da questa breve trattazione le considerazioni tecniche e prestazionali da fare quando si decide di acquistare dei nuovi infissi sono davvero molte e nessuna può essere trascurata se si desidera un prodotto di qualità, capace di durare nel tempo e di assolvere in maniera egregia alle sue funzioni precipue; per cui va benissimo ricercare il prodotto che esteticamente maggiormente risponde ai nostri canoni, ma è bene accertarsi che questo sia altrettanto valido sotto ogni altro profilo e non sia solo bello!
Immagini: www.carminatiserramenti.it e www.olsan.it
Sara Raggi