Quando riferendosi ad un involucro edilizio, o a specifiche componenti dello stesso, si sente genericamente parlare di isolamento il primo pensiero di solito viene indirizzato alla questione termica, perché nell’ottica comune, nella maggior parte dei casi, l’isolamento viene visto come “protezione dal freddo”, o comunque dalle condizioni climatiche avverse provenienti dall’ambiente esterno. In realtà isolare significa più generalmente “separare qualcosa da ciò che la circonda”, dunque isolare la nostra abitazione vuol dire impedire ad ogni tipo di elemento di disturbo circostante di penetrare all’interno dei nostri locali abitati; sebbene i problemi dovuti alle condizioni meteo e dunque relativi agli sbalzi di temperatura (ovvero all’ingresso del freddo d’inverno e del caldo d’estate), alla presenza di fastidiosi spifferi, ma anche infiltrazioni e/o condense, siano di certo i più evidenti questi non possono però essere considerati gli unici esistenti, ma è necessario ampliare le nostre “prospettive” per riuscire ad individuare tutti quegli agenti provenienti dall’ambiente esterno che possano arrecare danno, disagio o in qualche misura turbare l’equilibrio interno, causando un peggioramento del confort ambientale all’interno della nostre quattro mura. Oggi, sempre più di frequente e praticamente ovunque, è in agguato un nemico che in alcuni casi si rivela decisamente peggiore del freddo o del caldo, specie per chi abita nelle grandi città, ma sempre più spesso anche nelle zone più centrali dei piccoli paesi, o peggio ancora per chi si trova a risiedere o lavorare vicino ad una strada di grande scorrimento, ad una stazione ferroviaria o nei pressi delle rotaie di un treno o anche di un tram: stiamo parlando del rumore, tanto che sovente sentiamo parlare di vero e proprio inquinamento acustico che, a dispetto di quanto si creda, può provocare danni pari a quelli dell’inquinamento ambientale, se non addirittura maggiori.
Il rumore che può provenire dall’esterno e risultare in qualche modo molesto però non è solo quello generato dal traffico, anche in campagna può esserci la presenza di rumori fastidiosi più o meno forti (derivanti sia da fonti naturali, ma anche dall’impiego di macchine agricole), oppure si pensi a chi ad esempio abita sopra un locale notturno o una pizzeria e di sera (talvolta fino a notte fonda) ode gli schiamazzi di quanti si stanno divertendo per strada: in ogni caso, di qualunque tipologia sia il “rumore” che vi affligge e magari non vi permette di dormire o di concentrarvi nel vostro lavoro è possibile almeno in certa misura porvi rimedio.In via del tutto generale l'inquinamento acustico può essere classificato in base al tipo di fonte sonora che lo genera o in funzione del contesto che lo determina ed in cui ci troviamo: in questo caso potremo così avere rumore derivante dal traffico stradale, ferroviario o aereo, quello prodotto dall’attività di stabilimenti industriali e/o artigianali, cantieri, o ancora quello derivante da discoteche, attività ricreative, e per finire anche quello generato dalle nostre stesse attività domestiche, o da quelle dei nostri vicini di casa. Se da un lato è vero che il fastidio provocato da un determinato rumore è direttamente proporzionale all’intensità dello stesso, in questo tipo di processo subentra poi però anche un fattore soggettivo, per cui ci sono tipi di rumore che a qualcuno danno più fastidio che ad altri, pur magari non essendo particolarmente intensi.
Certamente quello acustico è un inquinamento decisamente meno evidente e più subdolo di quello “ambientale” di cui siamo soliti preoccuparsi quotidianamente, ma non per questo risulta essere meno dannoso, anzi può essere causa di stress e di vere e proprie patologie. Purtroppo nella società moderna le fonti di rumore si sono moltiplicate esponenzialmente rispetto al passato e difficilmente la questione può essere risolta alla radice, ovvero eliminando a monte la fonte di disturbo, perché questo significherebbe interrompere lo svolgimento di molte delle normali attività quotidiane; per questo motivo l’unica difesa possibile resta quella di barricarsi all’interno di locali ben isolati, dove il rumore non è in grado di penetrare.Sostituire i nostri vecchi infissi, specie se sono un po’ datati e soprattutto qualora questi montino ancora dei vetri singoli, nella maggior parte dei casi risulta essere di per sé un intervento già risolutivo.
Cominciamo con il dire che ilsuonosipropaga permezzodionde,provocandol'oscillazione dellemolecoledelmezzonel quale si muove; proprio per questo esso risulta soggetto ad un’attenuazione naturale, dovuta alla massa che entra in gioco in questo processo (in poche parole l’attenuazione del rumore risulta essere direttamente proporzionale all'aumento di massa tra la sorgentechetrasmetteil suono edilricevente). In via del tutto generale dunque è possibile affermare che il potere fonoisolante di un determinato materiale (e di conseguenza quello di un dato componente edilizio) è strettamente connesso alla sua massa; ciò implica che un elemento è tanto più fonoisolante quanto maggiore è il suo peso specifico e dunque parlando di un qualunque involucro edilizio, costituito essenzialmente da pareti e serramenti appare evidente come siano proprio questi ultimi l’elemento debole da un punto di vista acustico, soprattutto per quanto concerne la parte vetrata. Per lo stesso principio appena enunciato il modo più semplice per aumentare l’isolamento acustico dei nostri vetri parrebbe essere quello di utilizzare delle lastre di vetro particolarmente spesse ed in effetti maggiore è lo spessore delle singole lastre migliore risulta essere il potere fonoisolante degli infissi. Questo però risulta esserevariabile in funzione di diversi fattori: se è vero che innanzitutto dipende dallo spessore del vetro (o dei vetri), esso cambia anche in base al tipo ed al numero di lastre utilizzate per produrlo, chiaramente un vetrocamera sarà maggiormente isolante rispetto ad un vetro singolo, ma esistono anche speciali vetri particolarmente performanti da un punto di vista acustico e prodotti con speciali tecnologie; poi ovviamente influiscono sulla buona riuscita del tutto anche il tipo di telaio utilizzato, le guarnizioni, le sigillature e le modalità di connessione dei vari elementi, per cui non sono solo le prestazioni dei singoli componenti a garantirci un reale abbattimento acustico, ma è fondamentale anche che questi vengano assemblati e posti in opera a regola d’arte nel migliore di modi.
Un altro espediente che permette di controllare la trasmissione del rumore è quello di utilizzare particolari tipi di vetrocamera: in questa tipologia di elementi, oggi diffusissima, generalmente lo spazio tra una lastra di vetro e l’altra è nell’ordine di qualche mm e questo non è sufficiente per migliorare le prestazioni acustiche (che risulterebbero incrementate solo a patto di avere camere d’aria particolarmente ampie e di fatto poco realizzabili), che possono però trarre beneficio in piccola misura dall’inserimenti di gas particolari, ma anche dal fatto di accoppiare tra loro lastre di spessore differente, poichè in questo modo quando un vetro quando un vetro si troverà alla frequenza coincidente (ovvero quella in cui quel determinato componente entra in risonanza) l’altro invece continuerà a contrastare i rumori. Per migliorare le caratteristiche fono isolanti del vetro è possibile però ricorrere anche alla cosiddetta stratificazione: si tratta dell’interposizione tra le lastre di vetro di una o più lamine generalmente realizzate in PVC (o anche in altri materiali plastici) che consentono di attenuare considerevolmente la trasmissione del rumore.Come già detto poi fondamentale risulta la corretta posa in opera dei singoli elementi, nonché le modalità di giunzione degli stessi, per cui è bene impiegare guarnizioni ad elevata tenuta ermetica, generalmente realizzate in gomma, silicone o EPDM, che impediscano ai rumori di passare attraverso le fughe.
Attenzione però perché se in alcuni casi, pur avendo preso tutte le precauzioni del caso, il rumore ci sembrerà essersi attenuato, ma non abbastanza e non di quanto ci aspettavamo, questo potrebbe provenire dal cassonetto e per eliminarlo basterà rivestire internamente questo elemento con dell’apposito materiale isolante.
Immagini: www.sapserramenti.com
Sara Raggi